Bud Spencer, il cui vero nome era Carlo Pedersoli, era famoso per la sua fisicità e le sue interpretazioni di personaggi robusti e forzuti. Questo gigante buono, insieme a Mario Girotti (noto ai più come Terence Hill) ha divertito il pubblico con film divertenti e avventurosi.
La loro chimica unica sullo schermo ha reso esplosivi e indimenticabili gli spaghetti western e le commedie che ancora oggi sono amatissime da uomini e donne di ogni età.
Il duo Bud Spencer-Terence Hill ha ottenuto un grande successo sia in patria che nel resto del mondo e sono considerati delle vere e proprie icone del cinema italiano.

Carlo Pedersoli ottenne i primi successi personali nello sport.
Tra la fine degli anni ’40 e l’inizio dei ’50 vinse il campionato di nuoto nei cento metri stile libero. Fu il primo italiano ad abbattere la soglia del minuto e ha detenuto il record fino alla fine della carriera.
Il suo fisico scultoreo gli permise di recitare per la prima volta in Quo Vadis, un film di una produzione hollywoodiana in cui interpretava una guardia imperiale.
Dopo quella esperienza, però, scelse di restare lontano dalla macchina da presa.
Lavorò prima come cantante e compositore. Poi, divenne produttore di documentari per la RAI. Solo nel 1967, a seguito di una proposta di Giuseppe Colizzi, un amico di vecchia data, decise di rimettersi in gioco e tornare a dedicarsi alla recitazione.

Il suo partner su quel set era un allora sconosciuto Mario Girotti, scelto per la parte in sostituzione di un incidentato Peter Martell (Pietro Martellanza).
La pellicola era Dio perdona… io no!, la prima della coppia che resterà legata per tanti anni e successi. Ai due attori, però, vennero cambiati i nomi sulla locandina per creare più interesse e fare colpo sul pubblico.
Fu così che Carlo Pedersoli diventò Bud Spencer.
Il cognome venne scelto dallo stesso Carlo, in onore del suo attore preferito: Spencer Tracey . Mentre “Bud” piacque per la sonorità e per il suo significato, ovvero “bocciolo” in inglese. Ben si intonava con la sua figura!
Bud Spencer ha recitato in più di cinquanta film. Non solo western e commedie, ma anche pellicole impegnate.
Nel 2010 ha ricevuto il David di Donatello alla carriera.
Ma quali sono i tre film per conoscere questo gigante buono del cinema italiano?
Lo Chiamavano Trinità (1970)

Lo chiamavano Trinità è una commedia western italiana che racconta le avventure dei fratelli Trinità (Terence Hill) e Bambino (Bud Spencer).
I due vagabondano per il Vecchio West cercando di prendere parte a guai evitabili, rimanendo però sempre un passo avanti ai fuorilegge che tentano di sfruttarli.
Il film si sviluppa attraverso una serie di situazioni comiche, sparatorie folli e colpi di scena divertenti.
I personaggi di Hill e Spencer sono iconici e indimenticabili. La loro spensieratezza e il loro umorismo leggero conquistano lo spettatore fin dalla prima scena, anche grazie all’impeccabile regia di Enzo Barboni. Con la sua abilità nel mescolare azione, comicità e avventura, riesce a mantenere un ritmo incalzante per tutto il film. Le sequenze di combattimento sono coreografate in maniera magistrale, con una combinazione di scherzi e situazioni che rendono il tutto molto divertente e appassionante.
La sceneggiatura è ben strutturata, con dialoghi brillanti che sottolineano l’umorismo sottile dei personaggi. La storia è piuttosto lineare e semplice, ma non per questo scontata e banale. Anzi, è un susseguirsi senza sosta di gag e risate. Inoltre, il film si distingue per la bellissima colonna sonora firmata da Franco Micalizzi. Le musiche sono perfette per questo spaghetti western ed enfatizzano le scene d’azione e quelle comiche. Anche se Lo chiamavano Trinità è stato realizzato diversi decenni fa, ancora oggi riesce a regalare un divertimento senza tempo.
Altrimenti ci arrabbiamo (1974)

Altrimenti ci arrabbiamo! è un film che incarna alla perfezione il divertente duo di Bud Spencer e Terence Hill. La loro chimica e il loro talento comico sono in piena esposizione in questa storia di amicizia, rivalità e avventure spericolate. La regia di Marcello Fondato riesce a creare un ritmo frenetico che tiene lo spettatore incollato allo schermo. Le sequenze di azione sono ben coreografate e le gag comiche ben scritte, sempre garantendo momenti di puro divertimento.
La trama può sembrare semplice, ma è proprio nella sua semplicità che risiede il suo successo. Il film si concentra sulle scappatelle di Ben (Bud Spernser) e Kid (Terence Hill), due amici, ma rivali, che si uniscono per partecipare a una gara di auto contro un ricco e prepotente speculatore edilizio, il Capo (John Sharp).
Durante la corsa, però, la macchina di Ben e Kid si distrugge, dando il via a una serie di disavventure per cercare di riprendersi e affrontare il Capo in una sfida finale tra macchine. Le situazioni assurde e le trovate comiche caratterizzano il film e rendono la visione sempre piacevole. La colonna sonora ,composta da Oliver Onions, è contagiosa e contribuisce a creare l’atmosfera giusta in ogni scena, amplificando l’azione e l’umorismo.
Altrimenti ci arrabbiamo! è un film che è sopravvissuto alla prova del tempo grazie alla sua comicità irresistibile e alle performances di Spencer e Hill.
È una pellicola che fa ridere e divertire grazie al suo mix di azione, umorismo slapstick e momenti di pura amicizia.
Cantando dietro i paraventi (2003)

Scritto e diretto da Ermanno Olmi, Cantando dietro i paraventi è ambientato nella Cina Imperiale e racconta la storia vera della temibile piratessa Ching (Jun Ichikawa).
E’ un film straordinario che offre un’esperienza cinematografica coinvolgente e profonda.
Il cineasta bergamasco ci trasporta in un mondo misterioso e affascinante, guidato da una trama ricca di simbolismo e allegorie. La regia di Olmi è superba. E’ riuscito a creare delle immagini suggestive di forte impatto visivo, grazie a una fotografia ben curata. Ogni inquadratura è pensata e studiata al millimetro in modo da creare una connessione emotiva con lo spettatore. Il merito va anche alle scenografie e ai costumi che sono delle vere e proprie opere d’arte.
La trama, sebbene talvolta complessa, si svolge in modo fluido e intrigante. Affronta temi universali come l’amore, l’identità e la ricerca del significato nella vita. La storia si sviluppa in maniera non lineare, con flashback e scene oniriche, creando un senso di mistero e suspense che tiene lo spettatore impegnato fino alla fine. Una delle caratteristiche sorprendenti del film è la sua capacità di combinare elementi realistici con l’immaginario fantastico. Olmi utilizza metafore visive e simboli per esplorare emozioni e concetti profondi, contribuendo a rendere il film un’esperienza cinematografica unica.
La colonna sonora, firmata da Han Yong, è un elemento fondamentale in questo film d’autore. Contribuisce a creare un’atmosfera magica e coinvolgente. La scelta dei brani musicali è sempre pertinente e in armonia con le immagini, aggiungendo un ulteriore livello di profondità alla narrazione. Le performances degli attori principali sono altrettanto eccezionali.
Bud Spencer ha il doppio ruolo di narratore della storia e di guida della vedova Ching e ci regala la migliore interpretazione della sua carriera. Basterebbe solo questa affermazione per invogliarti a vedere questo capolavoro del cinema italiano! “Cantando dietro i paraventi” è un film che mostra in ogni fotogramma la maestria di Ermanno Olmi non solo nel dirigere, ma nel creare poesia visiva stimolando mente e cuore.