Scriverlo nel 2022 è piuttosto anacronistico, ma è giusto ribadire l’ovvio: i film d’azione non sono una prerogativa maschile. Nella storia del cinema sono molteplici le pellicole che hanno messo al centro dell’attenzione figure femminili iconiche e dall’innegabile impatto carismatico.
Dalla katana ai pugni, le donne di cui parleremo in quest’articolo sono alcune delle più celebri figure action al femminile che il grande schermo abbia mai visto.
Mentre grandi del genere come Sigourney Weaver o Pam Grier hanno aperto la strada, negli anni una schiera di nuove leve si è fatta avanti per custodire l’eredità a loro affidatagli.
Che sia mostrando i muscoli in un franchise sci-fi distopico, oppure combattendo dei malviventi in un thriller, o ancora ridisegnando la supereroina volto della DC, queste donne hanno dato una sterzata decisiva a come il cinema raffigura il mondo femminile nell’action.
Kill Bill: Volume 1 (2003)

Uma Thurman, con la sua Sposa in Kill Bill: Vol 1, ha incarnato uno dei personaggi femminili più intensi e violenti di sempre. Capolavoro firmato Quentin Tarantino, è la storia di un’assassina (per l’appunto, la Sposa, aka Black Mamba), risvegliatasi dal coma in seguito ad un agguato tesogli dal suo ex capo e dalla gang al suo seguito.
Questo scenario di devastazione e morte, che ha rovinato tanto la festa di nozze quanto il resto della sua vita, non fa altro che alimentare nel cuore della donna un inarrestabile moto di vendetta. Il capo dell’operazione, Bill, è tenuto nella penombra per quasi tutta la pellicola, risultando più presente in Kill Bill: Volume 2. Indimenticabili, tra le tante, le sequenze di combattimento tra la Sposa e O-Ren Ishii (Lucy Liu) nel giardino d’inverno, o ancora l’assurdo scontro con gli 88 Folli nella Casa delle “Foglie Blu”.
The Hunger Games (2012)

È proprio grazie ad Hunger Games che Jennifer Lawrence ha fatto il suo breakthrough in Hollywood nei panni del personaggio cardine della saga, Katniss Everdeen. In un brutale futuro, 24 giovani vengono selezionati in modo randomico ogni anno per partecipare agli “Hunger Games”, una violenta competizione televisiva che si conclude con un solo sopravvissuto.
In questo universo distopico, il governo orwelliano che elabora questo impianto crudele d’intrattenimento pone senza rimorsi la vita degli individui in secondo piano rispetto al giubilo del pubblico bramoso di sangue. Più ci si avvicina alla linea del traguardo, più la posta in gioco si fa alta, ma Katniss possiede tutte le capacità necessarie a spingersi fino in fondo a quest’orrenda giostra della morte.
Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Il primo film spin-off di Star Wars, ovvero Rogue One, fu un successo clamoroso al botteghino, eccellendo nell’introdurre “in una galassia lontana, lontana” nuovi personaggi in grado di arricchire la storia, oltre al riproporre personaggi storici del franchise.
Nello specifico, Felicity Jones guida il gruppo di ribelli in una audace missione prequel per rubare i piani della Morte Nera e dare inizio alla trama del film originale, fornendo un approccio più adulto riguardo la tendenza al femminile nei protagonisti della saga, iniziato da Daisy Ridley in Star Wars: Il risveglio della Forza l’anno precedente.
Aliens (1986)

Quando si parla di donne action, non si può non citare Sigourney Weaver. L’attrice statunitense è stato per anni il volto della nota serie di pellicole Alien, la quale fa riferimento all’omonimo primo capitolo cult del 1979 diretto da Ridley Scott.
Per quanto fosse già di per sé iconica in questo film, l’impatto della Weaver è ancora più marcato nel sequel esplosivo di James Cameron, che l’ha vista tornare nei panni di Ripley, in viaggio verso il pianeta dove tutto è cominciato. Nel momento in cui i marines armati fino ai denti che l’assistono vengono annientati dalle orde di Xenomorfi, sta a lei mantenere la situazione sotto controllo, salvare i sopravvissuti, pianificare una fuga e prendersi quella tanto agognata rivincita.
V per Vendetta (2006)

Natalie Portman fa il suo debutto cinematografico in Léon, il celebre thriller diretto da Luc Besson dai toni cupi e dall’intreccio intenso. Seguendo le origini della sua carriera, nel 2006 torna alle sue radici action con V per Vendetta di James McTeigue. Tratto dall’omonima graphic novel scritta da Alan Moore, V per Vendetta è ambientato in una Gran Bretagna fascista ed oppressa da un governo totalitario.
In questo contesto, il misterioso V una ogni mezzo in suo possesso per combattere il sistema. Hugo Weaving interpreta l’uomo mascherato, mentre la Portman è la co-protagonista Evey Hammond, complice di V. Dopo averla salvata dalla polizia segreta, V comincia ad addestrare Evey per aiutarlo a portare a compimento la sua missione utopistica.
Wonder Woman (2017)

Patty Jenkins, che ha diretto Charlize Theron in Monster (2003), rimodella il personaggio della DC Wonder Woman in chiave più moderna con il suo film del 2017, con Gal Gadot nel ruolo del protagonista. Il film di Jenkins salta nel tempo mentre esplora la vita della principessa Diana, un’Amazzone figlia della regina Ippolita e Zeus.
Nel mentre, Un pilota americano si schianta sulle rive dell’isola sulla quale Diana è cresciuta e le racconta di una terribile guerra nel mondo esterno. La principessa decide di lasciare la propria casa e lottare per porre fine al conflitto. Wonder Woman si distingue da molti altri blockbuster cinnecomic proprio grazie alla performance carismatica e credibile di Gadot, capace di diventare la portabandiera dei più alti valori umani, diventando una delle icone femministe più pop degli ultimi anni.
Coffy (1973)

Pam Grier è la protagonista di questo classico dell’era “Blaxploitation”, citato da Quentin Tarantino come uno dei suoi preferiti. Nel film seguiamo il cammino di Coffy, un’intraprendente donna afroamericana che lavora come infermiera. Quando viene a sapere che la sua giovane sorellina è stata resa tossicodipendente da un pusher, decide di vendicarsi aspramente, dichiarando guerra ai narcotrafficanti che hanno infestato la città.
Tarantino amò così tanto questa pellicola, così come il lavoro della Grier in altri film d’azione a basso budget come Assassinio all’aeroporto e Foxy Brown, che la scelse per interpretare la protagonista nel suo film del 1997 Jackie Brown. Ad oggi, Pam Grier rimane una figura di spicco tra quelli che sono stati i primi sforzi cinematografici per introdurre figure femminili di spicco sul grande schermo.
Mad Max: Fury Road (2015)

Considerato dai più un classico moderno del cinema, il quarto capitolo della saga Mad Max ha cambiato un po’ le carte in tavola, essendo il primo titolo della serie a non figurare Mel Gibson nei panni di Max.
Oltre a ciò, vi è un forte focus sulla figura dell’Imperatrice Furiosa, interpretata da Charlize Theron. Tom Hardy brilla e convince come nuovo Max, ma è proprio Charlize Theron che, insieme alle donne liberate che lei sta cercando di portare in salvo, da un valore aggiunto alla storia. Charme e personalità in abbondanza.
The Assassin (2015)

Hou Hsiao-hsien è considerato uno dei più importanti registi usciti da Taiwan, e The Assassin è una testimonianza delle sue enormi abilità da cineasta. Questa elegante caratteristica che contraddistingue d’azione asiatica è ancorata alla performance di Shu Qi, qui nei panni di Nie Yinniang, la protagonista. La giovane è la figlia di un generale, la quale viene rapita e addestrata per divenire un infallibile assassino.
Quando fallisce una missione, si trova costretta a scegliere tra amore, famiglia e dovere, in un’atmosfera frenetica che non concede attimi di pausa. Dalle sue ambientazioni visivamente sorprendenti alle sue sequenze curate di combattimento, il film di Hsaio-Hsien è un’aggiunta quasi perfetta al sottogenere delle arti marziali.
Lady Snowblood (1973)

Il racconto definitivo di vendetta si dispiega in Lady Snowblood, un dramma d’epoca giapponese che fa l’occhiolino agli slasher movie. Toshiya Fujita porta in vita il manga omonimo in questo adattamento, che segue una giovane donna di nome Yuki mentre cerca i tre uomini che hanno aggredito e ucciso la sua famiglia.
Senza dubbio un’ispirazione per i Kill Bill di Tarantino, la narrazione di Lady Snowblood è alimentata dalla rabbia femminile e dalle abilità di combattimento che caratterizzano la spietata protagonista. Meiko Kaji, che interpreta Yuki, regala una performance agile ed ipnotizzante, molto simile a quella che Uma Thurman sfodererà anni dopo vestendo di giallo.
[…] quali costituiscono segmenti autonomi. Troviamo anche conversazioni, telefoniche o reali, con altre donne, che portano a chiedersi se alcune di queste non siano frutto dell’immaginazione di Philip. […]