In John Wick c’era la corporazione del crimine che orbitava intorno al Continental, in John Wick – Capitolo 2 le cose si ingrandiscono, come “giusto” che sia in sequel, con l’ingresso in scena della Gran Tavola, un specie di G8 della malavita.
Come nel primo John Wick (2014) in questo seguito del 2017, troviamo ancora una massiccia presenza di morti ammazzati, sparatorie, coreografie d’arti marziali, combattimenti corpo a corpo e infine esplosioni!
Cosa si può chiedere di più ad un action?

John Wick – Capitolo 2 : la trama

Dopo aver ucciso Iosef e Viggo Tarasov, John Wick (Keanu Reeves) vorrebbe ritirarsi e godersi una tranquilla vita privata. Tuttavia, il signore del crimine italiano Santino D’Antonio (con lo sguardo torvo di Riccardo Scamarcio) si presenta per riscuotere il pegno ottenuto dopo l’aiuto dato a John durante la sua ultima missione da sicario.
John non ha intenzione di assecondare le pretese dell’italico boss e questi gli fa scoppiare la casa.

Senza un posto dove stare, John giunge al Continental Hotel di New York, dove il proprietario dell’hotel Winston gli ricorda che nel rifiutare di restituire il favore avuto, viola una delle due regole inderogabili dell’organizzazione dei sicari.
John allora con riluttanza incontra nuovamente Santino che lo incarica di assassinare sua sorella Gianna (Claudia Gerini), così che possa reclamare il suo posto alla Gran Tavola.

Il killer giunge quindi a Roma per assassinare la boss e scopre che il suo committente, a lavoro finito, è pronto ad offrire 7 milioni di dollari a chiunque riesca ad eliminare John che voleva solo andare in pensione e invece deve lottare per sopravvire.

John Wick – Capitolo 2: la regia di Stahelki tra eleganza e cazzotti

Il focus della narrazione di John Wick – Capitolo 2 si sposta in maniera importante e netta dalla vendetta (la trama del primo capitolo si può riassumere così: mai toccare ad uomo il suo cane e la sua macchina se non vuoi farlo incazzare) alla lotta per la sopravvivenza.
John impara subito che nel mondo della malavita certe azioni hanno delle conseguenze estreme. Nel primo capitolo il protagonista aveva riconosciuto se stesso, nel secondo deve difendersi per leggittimarsi.

L’affermazione del sé avviene in maniera allegorica attraverso sequenze action con inquadrature raffinate e funzionali non solo ad ottenere una bella immagine, ma anche a trasmettere il cambiamento del protagonista e la sua progressiva crescita.
Da ricordare sicuramente, a tal proposito, la scena in cui il caro vecchio Wick elimina una quarantina di assalitori presso le antiche Terme di Caracalla.

A differenza del lungometraggio predecessore, in John Wick – Capitolo 2, c’è meno spazio allo sviluppo dei diversi personaggi (in fondo già li conosciamo) e quindi la visione è concentrata maggiormente all’intrattenimento.
Chad Stahelski, ex stuntman, dimostra di saper conoscere a menadito il suo vecchio ruolo sul set e ciò gli permette di vedere da subito il punto macchina più congeniale alla scena e recuperare tempo per scegliere la ripresa più fluida ed elegante.

John Wick – Capitolo 2 ha tutto quello che deve esserci in un action, ci sono profumi dell’ipercinetico action asiatico, un tecnologico avvicinamento al mondo dei videogame e persino la ciliegina sulla torta: la resa dei conti finale nella stanza degli specchi, girata nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna, chiara citazione (colta) de La signora di Shangai (Orson Welles, 1948).