Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine Of The Spotless Mind) è il film che ha ridefinito la commedia romantica. È un’opera cinematografica del 2004 che fonde elementi drammatici, romantici e di fantascienza, diretta dal regista di alcuni tra i migliori videoclip musicali Michel Gondry e basata sulla sceneggiatura di Charlie Kaufman, la penna dietro Essere John Malkovich e Il ladro di orchidee.
Se mi lasci ti cancello vede come protagonisti Jim Carrey e Kate Winslet nei panni di Joel e Clementine. Tra gli altri attori presenti nel cast ci sono Kirsten Dunst, Mark Ruffalo, Elijah Wood e Tom Wilkinson, cui personaggi contribuiscono, con i loro apporti alla trama, a creare un racconto completo e non limitato dal solo punto di vista del protagonista.
Se mi lasci ti cancello è una commedia romantica perché parla di una storia d’amore, del suo sviluppo e regressione, utilizzando spesso un tono giocoso nei dialoghi. Ma è anche fantascientifica perché, al di là della presenza dello studio Lacuna, Inc. (nome geniale, tra l’altro) che fa qualcosa di assurdo come cancellare i ricordi, ci trascina in un viaggio nel tempo, dove il tempo è circolare. Non ci sono salti indietro, ci sono percorsi a ritroso. E non è un po’ come viaggiare nel tempo quando si ripercorre la vita di qualcuno?
Ma torniamo alla storia, dopo 20 anni ancora rilevante tanto da ispirare il nuovo album della star internazionale Ariana Grande, intitolato proprio Eternal Sunshine (un bel cerchio che si chiude se si pensa alla carriera del regista che firma i più iconici MV della storia della musica):
Joel (Jim Carrey), scoprendo che Clementine (Kate Winslet) ha cancellato i ricordi della loro relazione e che addirittura si frequenta con qualcun altro, decide di fare altrettanto presso lo studio Lacuna Inc. del dott. Howard Mierzwaik (Tom Wilkinson). Tuttavia, durante il processo, Joel si rende conto che dimenticare non è ciò che desidera e inizia a mescolare i ricordi di Clementine con altri del suo passato pur di non perderli.
Nel mentre, Joel scopre che il ragazzo che Clementine frequenta è Patrick (Elijah Wood), uno degli operatori di Lacuna Inc. che ha approfittato della situazione per rubare i gesti d’affetto di Joel per Clementine.
Se mi lasci ti cancello, dunque, prosegue in maniera non lineare con il presente e il passato che si confondono nel cervello danneggiato di Joel: il subconscio di quest’ultimo e quello di Clementine li spingerà comunque a ritrovarsi e a ricominciare.
C’è anche una trama secondaria all’interno del film, ovvero la storia tra Mary Svevo (Kirsten Dunst), il dottor. Howard e Stan Fink (Mark Ruffalo), che ai fini del messaggio della pellicola a tratti è più indicativa della storia principale.
Se mi lasci ti cancello, i simbolismi e tecnicismi
La struttura di Se mi lasci ti cancello ha un certo peso nel cinema moderno poiché è capace di trasformare lo spettatore in un detective che cerca indizi per capire cos’è andato storto e per comprendere dove si è nella sequenza temporale della relazione, se si è nel tempo reale o nello spazio mentale di un ricordo. Questo è un altro elemento che indica come la sceneggiatura riecheggia il tratto umano del “mettere insieme i pezzi” quando le relazioni non funzionano.
Il pubblico deve andare oltre la manipolazione della prima parte del film, quindi chi guarda è indotto a interagire con il prodotto filmico in un modo particolare, magari cogliendo più dettagli con più visioni.
Dunque, Charlie Kaufman parla della psiche umana mentre la cinematografia di Gondry fa scorrere il tutto piacevolmente: l’inquadratura iniziale vede Joel aprire gli occhi dopo una dissolvenza, come se anche la telecamera simulasse lentamente il risveglio. Questo gioco di associazione di immagini suggerisce sin dal primo momento che la storia si svolge tutta dentro il cervello di Joel. Non è un caso che, uno degli aspetti chiave della narrazione visiva di Eternal Sunshine, è rivivere i ricordi di Joel come spazi fisici, come se ci fossero stanze da attraversare.
Altro elemento interessante si trova nelle sequenze utilizzate che anticipano l’incontro di Joel e Clementine: si tratta di una serie di inquadrature estremamente ampie che servono a stabilire alcuni dei luoghi importanti in cui i personaggi torneranno nel corso della narrazione, ma sono anche l’eco visivo di una vacuità che Joel sta vivendo nella sua vita attuale e che, anche se lui non lo sa e non lo sa nemmeno il pubblico, sta cercando qualcosa e qualcuno, ovvero l’amore, i suoi ricordi e Clementine.
Tra la musica di Jon Brion e la fotografia di Ellen Kuras, l’atmosfera del film è evocativa e memorabile. Alcune delle scene più iconiche sono dei veri e propri poster d’autore. Ad aiutare ciò è la volontà di Gondry di ridurre al minimo la computer grafica tanto da preferire “rovinare” le scene registrate con diversi espedienti per simulare le dissolvenze e per sfocare i luoghi. Quando Clementine viene risucchiata dalla mente di Joel, o sono semplicemente nuove scene o sono dei veri e propri trucchi. Geniali, anche, i giochi di prospettiva utilizzati per trattare l’infanzia di Joel.
Se Gondry avesse utilizzato la CGI, sarebbe venuto meno l’effetto di stranezza e improvvisazione che ricordare provoca. Nella nostra testa non ci sono di certo delle transizioni da post-produzione, ma c’è una rielaborazione di taglia e cuci, di spostamenti, di apparizioni e scomparse.
Il simbolismo maggiormente evidente e ampiamente trattato in Eternal Sunshine Of The Spotless Mind sono i chiacchierati capelli di Clementine, i cui colori si adattano al periodo della storia d’amore della coppia. Non è un caso che sia la stesso Clementine a porre l’attenzione sui suoi capelli nei primissimi scambi di battute.
Il rosso-arancio sbiadito c’è durante il loro litigio nella fase finale della relazione. Il rosso vivo, invece, incarna il ricordo appassionato e pienamente felice, il verde speranza si fa vedere quando si incontrano per la prima vera volta e, infine, quando i suoi capelli assumono la tonalità blu, Clementine e Joel si sono lasciati e si sono cancellati a vicenda. Eppure, anche nella fase blu-malinconica in cui si svolge la maggior parte del film, si presenta un nuovo inizio. Tra i critici, nei capelli di Clementine c’è chi legge una analogia con le stagioni e le fasi di un rapporto, evidenziando la ciclicità di entrambe. Al di là di questa visione, i suoi capelli sono l’unica bussola per capire a che punto della storia ci si trova.
Infine, la grandezza della pellicola è quella che i personaggi non rientrano mai nei soliti clichè, ma anzi sembrano realistici perché non sono scritti per conquistare il pubblico, anzi a volte sono urticanti. Sono perfetti per quel processo di mimesi aristotelica senza essere mai scontati. Joel non è “il bravo ragazzo” e Clementine non è “la ragazza speciale”, ma sono tridimensionali con i loro difetti e le loro fragilità . E, oserei anche dire, che non fanno nemmeno simpatia.
Tralasciando il dottor Howard, il resto dei personaggi secondari, invece, sono i classici personaggi da sitcom “simpaticoni e strani”, che mostrano delle venature soltanto andando avanti nella storia.
Eternal Sunshine Of The Spotless Mind: la critica delle relazioni inserite nel nostro mondo
Eternal Sunshine Of The Spotless Mind è una lezione sull’amore e i suoi traumi. E la insegna criticando, nemmeno troppo velatamente, l’impatto delle convenzioni sociali nei rapporti.
Dal risalto dei gesti privati visti come preziosi rispetto ai classici regali in stile San Valentino, il film segnala che il romanticismo non è una cosa straordinaria che travolge, ma è la costruzione di un’intimità tra due persone, con il rischio di non sopportarsi a vicenda. E si capisce davvero cosa voglia dire l’intimità e l’amore per i due protagonisti nella scena sotto le coperte, interpretata magistralmente da Kate Winslet.
Nel film si vede Patrick che cerca di rubare una scorciatoia per connettersi a Clem, prendendo i gioielli e il soprannome che Joel ha scelto per lei. Questo lo rende il cattivo della situazione, ma in realtà non è così lontano dal modo in cui molte persone cercano di progettare un percorso rapido verso il romanticismo. Tra l’altro è una questione già svelata appena si dice “innamorato” senza conoscerla affatto. È quasi karmico il modo in cui il momento ricreato da Patrick non ha lo stesso peso del momento originale tra Clem e Joel.
In Se mi lasci ti cancello viene anche preso in giro il modo in cui le persone si lasciano ammaliare per molto poco nella speranza di non rimanere da soli: Joel, come Patrick, sono attratti dall’impulsività di Clem, ma proprio tutte quelle parti eccitanti e drammatiche di lei così seducenti, sono diventate scoraggianti.
La morale del film è “meglio amare e soffrire, che non amare affatto”. Per Joel, rendersi conto di cosa significhi realmente perdere Clementine è l’eliminazione di una parte enorme della sua vita, un’esperienza emotiva che lo porta a combattere il procedimento di Lacuna Inc. e conservare il più possibile di lei, dolore compreso.
Tutte le decisioni di Joel si riducono a una scelta tra comfort e crescita: può vivere una vita ridimensionata ma facile senza Clementine, o optare per un’esperienza maggiormente difficile ma più ricca con lei al suo fianco.
Tale bivio rispecchia anche la scelta tra due modi di affrontare la vita, se bisogna eradicare il dolore per essere persone più efficienti o se invece farne tesoro. E non è proprio questa la sfida che chiunque deve affrontare in questo mondo capitalista che ci vuole produttivi ad ogni costo?
Lacuna Inc. sopravvive lucrando sul desiderio delle persone di liberarsi del dolore: come fa notare Mary in una delle chiamate con un paziente, i clienti possono diventare dipendenti dal procedimento di cancellazione della memoria nel tempo e saranno disposti a fare di tutto per farlo. I modi in cui l’azienda approfitta delle persone compromesse diventano meno subdoli e più inquietanti man mano che il Se mi lasci ti cancello avanza.
Poco dopo essere arrivati nell’appartamento di Joel, i tecnici di Lacuna Inc. sfruttano la sua casa bevendo, drogandosi e persino facendo sesso vicino al corpo incosciente di Joel. Questa tendenza prende una piega molto seria quando scopriamo che uno dei tecnici ha rubato un paio di mutandine di Clementine mentre cancellavano la sua memoria. Il comportamento poco etico raggiunge il suo apice quando scopriamo che il dottor Howard ha costretto Mary, la sua stessa segretaria, a cancellare la sua memoria dopo che i due hanno avuto una relazione.
Ciò che manca a Joel, Clementine e agli altri clienti di Lacuna Inc. e che li rende vulnerabili a sfruttamenti del genere è la flessibilità che la società esige da loro. In una cultura così concentrata sul lavoro e sull’attività, la piena plasticità dei nostri cervelli si riduce al concetto di flessibilità e viene presentata semplicemente come la possibilità di aumentare o diminuire le prestazioni. Molto spesso il cervello è analizzato come un capitale personale, qualcosa su cui puoi ottimizzare e investire per una maggiore resa.
Eppure, se non ci distruggessimo un po’ non potremmo vivere: il titolo originale del film è una citazione dal poema Eloisa ad Abelardo del 1717 di Papa Alessandro che ricorda che ognuno di noi ha bisogno dei propri punti oscuri, traumi e dispiaceri per vivere vite piene che abbiano un significato, al di fuori della nostra capacità di soddisfare la domanda.