A chi non sarebbe piaciuto avere in casa Gizmo, tenero e buffo animaletto appartenente alla specie dei “mogwai”? Indubbiamente sarebbe un bellissimo regalo da ricevere a Natale. Ma, attenzione! Per potersi prendere cura di un mogwai in maniera corretta ed evitare “spiacevoli inconvenienti”, bisogna innanzitutto badare a tre, semplici regole:

  • mai esporli a una luce troppo forte,
  • mai bagnarli né dargli da bere acqua,
  • mai dargli da mangiare dopo la mezzanotte.

Semplice, vero? Non come sembra, in realtà. Ne sa qualcosa il povero Bill (impersonato da Zach Galligan), protagonista dell’ormai leggendaria pellicola Gremlins, diretta da Joe Dante nel 1984.

In Gremlins, dunque, vediamo come tali regole vengano accidentalmente infrante, dopo che a Billy viene regalato per Natale il tenero Gizmo proprio da suo padre Randall (Hoyt Axton), il quale ha trovato l’animaletto quasi per caso presso un rigattiere a Chinatown. Già nel momento in cui la madre di Billy scatta una foto al “nuovo arrivato”, infatti, il flash sembra farlo impazzire per un momento.

E’ soltanto dopo che il nostro amico entra in contatto con l’acqua che la situazione inizia a degenerare: da questo momento, infatti, nasceranno magicamente numerosi altri mogwai, tutti molto più indisciplinati dello stesso Gizmo e capitanati dall’aggressivo Ciuffo Bianco. Ma non è finita qui. Una serie di disavventure, infatti, farà ulteriormente precipitare le cose, fino ad arrivare, appunto, alla nascita dei gremlins, creature assassine e quasi impossibili da controllare.

I gremlins, dunque, sono creature immaginarie che per anni sono state protagoniste di leggende nell’ambito dell’aeronautica, dal momento che si raccontava che, durante la Seconda Guerra Mondiale, fossero state proprio tali creature a sabotare alcuni aerei della Royal Air Force. Successivamente, è stato proprio lo scrittore Roald Dahl a raccontare per iscritto tali leggende, ispirando addirittura un giovanissimo Chris Columbus, che rese tali personaggi protagonisti di una sceneggiatura.

Così, dunque, ha avuto origine il presente lungometraggio, prodotto dal già lungimirante Steven Spielberg, che ha successivamente affidato la regia a Joe Dante. Naturalmente, dovendo scendere in qualche modo a compromessi con la censura, la sceneggiatura originale di Columbus è stata in seguito “mitigata”, rendendo Gremlins la commedia horror natalizia che tutti noi oggi conosciamo e amiamo.

E non è un caso che il film sia divenuto un cult.
Molte, infatti, erano le menti brillanti che negli anni Ottanta hanno dato vita a vere e proprie colonne portanti della storia del cinema. Persino quando erano ancora agli esordi della loro carriera (come, in questo caso, proprio il nostro Joe Dante).

Gremlins è, dunque, a tutti gli effetti un lungometraggio gustoso e ben bilanciato sotto ogni punto di vista: dal tocco “comedy” che non guasta mai, alle ambientazioni a Chinatown e durante le feste natalizie (che, in un modo o nell’altro, riescono sempre a trasmetterci quel calore di cui abbiamo tanto bisogno), fino addirittura a raffinati effetti speciali, al design dei piccoli protagonisti e anche alle scene più splatter, fortemente attenuate dalla scelta di conferire al sangue dei gremlins il colore verde.

Poi, non per ultime, numerose citazioni (più un cameo dello stesso Steven Spielberg) regalano al tutto quel qualcosa in più che ci piace tanto: dalla scena in cui i gremlins guardano al cinema Biancaneve e i sette Nani, al poster di Mad Max in camera di Billy, fino, addirittura, alla motosega usata da Ciuffo Bianco che tanto ci ricorda Letherface.

In poche parole, Columbus, Spielberg, Dante e tutto il loro team hanno fatto centro. Di film dello stesso impatto e cura di Gremlins, oggi, se ne vedono, purtroppo, pochi.