Tartarughe Ninja – Caos Mutante è finalmente al cinema: dal 30 Agosto le avventure di Micky, Leo, Ralph e Donnie approdano nelle sale italiane per richiamare l’adolescente che è dentro ognuno di noi.
Dopo aver assistito all’anteprima esclusiva del film in lingua originale durante il Giffoni Film Festival 2023 (e dopo aver urlato internamente per ogni scena), la sensazione è che Tartarughe Ninja – Caos Mutante è un ottimo prodotto che segna un nuovo inizio per l’animazione, nonostante sia l’ennesimo reboot del franchise.

Il film (cui titolo originale è Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem) è diretto da Jeff Rowe, regista americano classe ’86 che ha scelto i supereroi pazzi per la pizza per il suo debutto da solista alla regia.
Sceneggiatore per la serie animata Disney Channel Gravity Falls (che nel 2015 ha vinto l’Annie Award come Miglior produzione televisiva animata) e co-direttore del film Mitchells vs. the Machines insieme a Mike Rianda, l’animazione sembra essere il suo punto forte.

Jeff Rowe ha anche collaborato alla stesura della sceneggiatura del nuovo reboot delle Tartarughe Ninja insieme a Seth Rogen e Evan Goldberg. I due collaborano da sempre insieme e hanno partorito “il viaggio strafatto” che è Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia (2016), il loro unico lavoro animato.
Benji Samit e Dan Hernandez sono gli altri due sceneggiatori che, probabilmente, hanno smorzato la scrittura senza veli degli altri due autori: Samit ha lavorato a La famiglia Addams 2 (2021) ed entrambi sono le menti dietro Pokémon: Detective Pikachu (2019), film che confermano la loro bravura nel trattare soggetti per ragazzə e famiglie.

Con questa pellicola, Paramount Pictures e Nickelodeon Movies sono di nuovo insieme per creare il degno erede di Spongebob – Il Film (2004), superandolo di gran lunga: la comicitá si intreccia perfettamente con le emozioni adolescenziali provate dalle Tartarughe e il tutto viene visualizzato attraverso una animazione nuova, realizzata da Mikros Animation e da Cinesite, che prende ispirazione dagli schizzi dei quaderni scolastici. 

Il film è stato presentato in anteprima è stato distribuito negli Stati Uniti dal 2 agosto 2023 ed ha già guadagnato 136 milioni di dollari globalmente, rappresentando un buon successo considerati i gettonatissimi Barbie e Oppenheimer: malgrado in Italia l’uscita sia in piena Biennale, è auspicabile che Tartarughe Ninja – Caos Mutante al cinema venga apprezzato quanto meriti.

Tartarughe Ninja – Caos Mutante: la trama (senza spoiler) e il cast

Tartarughe Ninja comincia così: Cynthia Utrom, dirigente del Techno Cosmic Research Institute (TCRI), invia uno squadrone per dare la caccia allo scienziato Baxter Stockman, che ha creato un mutageno per formare la sua famiglia di animali mutanti. Nell’uccidere lo scienziato, il mutageno cade nelle fogne di New York City.
Qui ci sono quattro piccole tartarughe e un topolino, che vengono trasformati in mutanti umanoidi.

Il film procede con illustrare la vita sottoterra di Splinter e i suoi figliocci Micky, Donnie, Leo e Ralph, tra pizza e arti marziali per proteggersi dal mondo al di sopra.
Le Tartarughe sono ormai adolescenti e spesso scappano per spiare il mondo fuori ed è in una di queste occasioni che entrano in contatto con l’aspirante giornalista April O’Neil.
Insieme si uniscono per sconfiggere un criminale chiamato Superfly e cercano di farsi accettare come eroi.
Fila tutto liscio, finché non incontrano “i cattivi”, un enigmatico sindacato criminale che si presenta alle Tartarughe come una famiglia accogliente. Tuttavia, la situazione si complica quando Superfly spiega il suo piano di sterminio.

Non si conosce il cast italiano al completo (al momento si sa solo che i due YouTuber Kendal e LorenzIST rispettivamente hanno doppiato Baxter Stockman e Ray Fillet, mentre il magnifico Oreste Baldini è la voce di Splinter), ma nel cast principale originale figurano le voci dei giovani attori Micah Abbey (Donatello), Shamon Brown Jr. (Michelangelo), Nicolas Cantu (Leonardo) e Brady Noon (Raffaello), tutti molto vicini all’etá delle Tartarughe.
L’ensemble del cast vocale comprende anche Jackie Chan (Splinter), Ayo Edebiri (April O’Neil), Maya Rudolph (Cynthia Utrom), John Cena (Rocksteady), Seth Rogen (Bebop), Rose Byrne (Leatherhead), Natasia Demetriou (Wingnut), Giancarlo Esposito (Baxter Stockman), Ice Cube (Superfly), Paul Rudd (Mondo Gecko), Post Malone (Ray Fillet) e Hannibal Buress (Genghis Frog). 

Con Tartarughe Ninja ritorna in grande il 2D

L’esperienza di fruizione è incredibile: si può essere fan o meno delle Tartarughe Ninja, ma non si può non apprezzare questo capolavoro di animazione.

Il 3D è onnipresente nell’animazione odierna, per questo guardare qualcosa di bidimensionale risulta quasi una novità: i disegni presenti nel film sono freschi, vivi e dinamici. I colori brillano anche se prevale il grigio, il marrone e il verde scuro e, anche al buio, i dettagli delle ambientazioni non sono lasciati al caso e muta l’inquadratura in base all’esigenza di scena.

Viene abbandonata la trasposizione animata del fumetto, tanto che Rowe dirige degli incredibili animatori che hanno unito la computer grafica con dei disegni scarabocchiati, pieni di linee che fuoriescono, proprio come i ghirigori adolescenziali fatti per noia su un quaderno di matematica.

L’elemento straordinario che già dai primi secondi fa capire la qualità del film è l’uso dell’iper soggettiva: guardare Tartarughe Ninja – Caos Mutante al cinema è come giocare ad un videogioco o, meglio, come trovarsi su una montagna russa al chiuso che con brusche curve ti mostra lo scenario da un altro punto di vista.

La grafiche sono fenomenali anche quando sono molto dinamiche: le scene di lotta sono citazioni ai film asiatici di arti marziali (tanto che non sembra un caso che Jackie Chan faccia parte del cast) e sono sequenze chiare e comprensibili, condite da qualche ironico fermo immagine (ma mai davvero fermo).

La caratterizzazione dei personaggi si ispira al reale: Splinter, che indossa una tuta e ha la corporatura di un anziano personifica “lo stress della genitorialità” e l’arte dell’arrangiarsi, tipica del suo personaggio. Infatti, quando deve combattere, Splinter indossa un kataginu tagliato da un accappatoio.

Allo stesso modo, anche tutti gli altri personaggi vengono disegnati per enfatizzare le caratteristiche del personaggio. In particolare, il character design presenta le Tartarughe sempre più diversificate tra loro, tanto che nel film non è più possibile confondere quale sia l’una e l’altra, poiché il loro aspetto è l’eco della loro personalità.

Ralph è il più grande dei fratelli ed è un tipo più muscoloso con abilità fisiche che probabilmente non aiutano la sua gestione della rabbia, Mikey è molto magro e porta l’apparecchio ortodontico che mostra sempre con sorrisi gioiosi, Leo è il cocco di papà, mingherlino e alto che sente di dover proteggere i fratelli anche facendo la spia e che si innamora subito e, infine, c’è Donnie, il geek riflessivo (ma non per questo se le fa mandare a dire) munito di occhiali e zaino e – ciliegina sulla torta – super fan dei BTS.

Sono teenagers come tutti gli altri ed è questo uno dei poteri del film: la scrittura dell’ “eterno adolescente” Seth Rogan (come viene annunciato nel trailer italiano) viene fuori con le diverse battute sull’essere munti dai capezzoli, ma gli sceneggiatori riescono a lasciare il tutto family friendly. 

Un avvertimento però: il film, proprio perché parla di adolescenti, parla anche agli adolescenti e a coloro che sentono ancora vicino quel periodo della vita.
La pellicola diventa meta, spesso si menzionano artisti e attori che esistono davvero (tanto che compaiono) e il linguaggio è totalmente Gen Z senza essere forzato. Preparatevi dunque alle tante citazioni dal mondo del web, una tra tante presente nella colonna sonora in maniera diegetica (dico solo “He-Man”).

Con una selezione di musica hip-hop (curata da Trent Reznor e Atticus Ross) che riflette l’ambientazione urbana di New York, il film riesce ad essere metafora di tante cose: della fear of missing out, ovvero la paura di non far parte di qualcosa, del desiderio dei giovani di voler essere accettati, di un padre che vuole proteggere i propri figli dalla discriminazione e, se vogliamo, anche di lutto, voglia di rivalsa e concetto di famiglia non tradizionale.

Questa programmazione “back to school” della distribuzione italiana è l’ottima controproposta a La Casa Dei Fantasmi, ma il film è più che godibile anche per chi i 20 anni li ha superati da un pezzo.