Film biografico, biopic o biographical picture, non intende propriamente un genere assestante (come il western, l’action, il musical, …) per tecniche e linguaggi propri. Il termine indica una tipologia di film il cui soggetto ruota non soltanto attorno a una persona realmente esistita, ma anche (e soprattutto) attorno agli snodi biografici, alle scelte di vita e/o alle incombenze fatalistiche che hanno inciso sul profilo psicologico di un individuo (o gruppo di individui) storicamente concreto.

Che cos’è un biopic?

Per farla breve, un film biografico è un ritratto che si articola sia dal punto di vista diacronico (con ricostruzione minima o massima), sia dal punto di vista discorsivo (in base al taglio narrativo adottato). Si tratta dunque della ricostruzione di una vita, a suo modo singolare, inquadrandone il momento storico, gli avvenimenti e i risvolti emotivi attraverso il linguaggio cinematografico.

Più o meno romanzata che sia, la biografia mostrata in un biopic assume dunque le connotazioni di genere in base alla combinazione tra il racconto dei fatti reali e le tecniche espressive del cinema.
Se consuetamente si dividono i film biografici in base all’argomento trattato (biografie di sportivi, di criminali, di star e personaggi storici), bisogna specificare che l’approccio stilistico non è sempre ovvio: non è detto che un film sulla vita di un criminale confluisca in un un biopic crime. Vedi, ad esempio, Bronson (2008). Il capolavoro di Nicholas Winding Refn che ricostruisce il profilo del pericoloso malvivente Michael Gordon Peterson con toni sublimi, drammatici e grotteschi.

L’importanza dei film biografici

Qualcuno disse che leggere le biografie è come salire sulle spalle dei giganti per guardare più lontano. Per i film biografici non dovrebbe essere troppo diverso, nonostante il differente grado di coinvolgimento tra il cinema e la lettura.
Non si tratta semplicemente di trarre ispirazione da vite illustri, ma di cambiare punto di osservazione. In generale qualsiasi (buona) narrazione è in grado di moltiplicare le nostre percezioni. Per questo, i film biografici ci fanno navigare entro storie di vita vissuta.

La differenza rispetto al film di pura finzione sta nella storicità, nei fatti documentabili e documentati e, soprattutto, confrontabili con la nostra esperienza umana.
Non per forza dobbiamo essere contemporanei al protagonista del biopic. Infatti un elemento che trasporta sempre la visione di questo genere di film è costituito dalla curiosità.

L’inutilità dei film biografici (secondo Quentin Tarantino)

Certo, i biopic non piacciono a tutti. Che succede però quando un regista cult si scaglia proprio contro questo genere filmico. È il caso del buon Quentin che ha palesemente detto che, tra tutti i generi, lui ne odia solo uno: il film biografico!

Biopics are just bit excuses for actors to win Oscars. It’s a corrupted cinema.

[Q. Tarantino’s interview, in The Talks, maggio 2021]

“I biopics sono solo grandi scuse per gli attori di vincere gli Oscar. È un cinema corrotto”. Tarantino come al solito la tocca pianissimo quando l’intervistatore gli chiede se c’è qualche genere cinematografico che non preferisce.

Effettivamente questo genere di cinema è il luogo esatto in cui il talento dell’attore è sotto gli occhi di tutti, nel bene e nel male… Qualche volta è persino accaduto che fosse l’interpretazione dell’attore a sorreggere l’intero biopic. È il caso del film Judy (di Rupert Goold, 2019) in cui una vibrante Renée Zellerger mantiene lo spettatore concentrato sulla triste vita di Judy Garland (Oscar vinto a mani basse).

Non mancano i biographical pictures firmati dai grandi autori, da Andrej Rublëv di Tarkovskij (1966) a Toro scatenato di Scorsese (1980). Per quanto riguarda invece i film biografici italiani, esiste una nutrita lista di buone visioni: primo tra tutti Il caso Mattei di Francesco Rosi (1962), per continuare con Il Divo di Sorrentino (2008), Il Traditore di Bellocchio e Hammamet di Gianni Amelio (2020). Oltre ai soggetti “politici”, tra gli italiani c’è anche il Volevo nascondermi di Giorgio Diritti (2020) sulla controversa esistenza del pittore Ligabue e –per chi ne sopporta la sontuosità– c’è anche Il Casanova di Federico Fellini (1976).


Film biografici sugli artisti


Film biografici sui politici


Film biografici sportivi