Con le prime decorazioni di Halloween e l’onnipresenza della zucca, per gli amanti dell’animazione per adulti arriva puntuale La Paura Fa Novanta de I Simpson

L’irriverente sitcom animata, nata alla fine degli anni ’80 dalla matita di Matt Groening, dedica un appuntamento annuale in cui viene omaggiato spesso il genere horror, citando e parodiando classici e nuovi cult

Ogni Treehouse of Horror (questo è il nome originale dello speciale) racconta un’antologia di tre storie esilaranti e inquietanti che sono diventate iconiche nonostante le vicende narrate non siano canoniche. 

Ciascun episodio è diviso in tre corti in cui si dipanano tre situazioni diverse che hanno solitamente per protagonista un personaggio in particolare.
Alcuni hanno avuto più successo di altri nel corso degli anni, ma è molto divertente vedere ogni nuova storia per la prima volta.

Tra l’altro, questi episodi sono uno dei tanti esempi in cui l’adattamento italiano riesce a rendere meglio il concetto dietro tale progetto: rispetto ad un semplice “la casa sull’albero dell’orrore”, La Paura Fa Novanta richiama il detto che proviene dalla Smorfia, che con il numero 90 indica il sentimento della paura.

Questo modo di dire viene usato per spiegare come la paura possa far fare cose incredibili, che normalmente non saremmo in grado di fare. Tale concetto è un po’ il motore dietro lo speciale di Halloween de I Simpson, dove vengono esplorati i timori dei personaggi con l’esagerazione di situazioni assurde (che spesso non sono altro che esasperazioni di ciò che davvero succede nel mondo) e attraverso l’universalità dell’orrore splatter e della commedia slapstick.

Intendiamoci, La Paura Fa Novanta non è l’unico prodotto che fonde la comicità con l’horror, ma nei suoi 34 anni di messa in onda è di sicuro stato il primo approccio al genere per molti: l’uso di battute, dei giochi di parole (che ci sono nelle intestazioni, nei credits iniziali, nei dialoghi e nei titoli di coda) mescolato al gore tipico di questi episodi speciali, creano un’esperienza completa di visione che nasce tra l’evidenza delle incongruenze tipiche del genere dell’orrore, grazie alle quali lo spettatore non viene necessariamente spaventato, ma ricava un’angoscia data da un commento sagace della realtà, elemento cruciale di tutta la sitcom americana e, anche se in maniera più velata, dell’ horror in sé.

In occasione dell’editoriale di Cabiria Magazine dedicato alle pellicole dell’orrore, vediamo quali sono i film da brivido omaggiati dalla famiglia Simpson e che hanno fatto la storia del cinema.

Frankenstein, il film più nominato in La Paura Fa Novanta

Cominciando dall’introduzione al primo episodio di Halloween, ancor prima della sigla, Marge compare sul palcoscenico di un teatro per avvertire che la puntata sarà particolarmente paurosa e potrebbe impressionare qualche bambino. Ebbene, tale scena (riproposta poi per diversi speciali) è la parodia della scena iniziale di Frankenstein, film del 1931 diretto da James Whale, tratto dal celeberrimo romanzo di Shelley.

Il mostro creato dal dottor Victor Frankenstein, sempre attraverso la mediazione cinematografica di Whale, torna nel terzo corto di La Paura Fa 90 II intitolato Se solo avessi un cervello, in cui la materia grigia di Homer è impiantata dal Signor Burns e il suo fedele Waylon Smithers in un robot da impiegare nella centrale nucleare di Springfield.

Anche in La Paura Fa Novanta XIV viene omaggiato il film nel secondo corto, in cui il goffo scienziato Professor Frink resuscita il cadavere del padre, manco a farlo apposta con la stessa energia elettrica con cui viene animato il mostro di Shelley, trasformandolo in Frinkenstein, nome che dà il titolo anche al corto in questione.

Homer come Jack Nicholson: Shining secondo I Simpson

Tornando al primo episodio della serie horror dei Simpson, nella prima parte intitolata La casa dell’incubone (Bad dream house), le asce che brandiscono Homer, Maggie, Lisa e Bart, e il fatto stesso che la casa sia costruita su un cimitero indiano, sono chiaramente una citazione a Shining di Stanley Kubrick, il celebre film con uno straordinario Jack Nicholson. 

Tuttavia, nella sesta stagione La Paura Fa Novanta V, nel corto intitolato The Shinning, in cui il Signor Burns affida ai Simpson la custodia della sua dimora, un tempo luogo di sepoltura indiana (ricorda qualcosa?), l’omaggio al film viene dato grazie alla somiglianza mimica tra Homer e Jack Torrance, oltre a tanti altri elementi come il corridoio pieno di sangue, il labirinto e il congelamento.

La mancanza di TV via cavo e birra al lodge, che il signor Burns ha progettato per garantire il duro lavoro dei custodi, insieme all’influenza di un Moe fantasma, fanno invece diventare Homer un assassino e un pazzo. Mentre Marge lo respinge, Homer sviene inorridito dopo aver visto il suo riflesso in uno specchio, quindi Marge lo chiude a chiave nella dispensa per calmarlo. Dopo che Homer si è calmato mangiando uno spuntino, Moe e una banda di demoni lo costringono a uscire dalla dispensa per uccidere la sua famiglia. Bart usa i suoi poteri per evocare Willie, che abbandona la sua TV portatile nella neve per venire in soccorso della famiglia. 

Dopo un po’ di peripezie, solo la televisione riesce a far riprendere Homer dalla sua pazzia ma, quando la cerimonia dei Tony Awards inizia ad essere trasmessa dallo schermo,  l’impulso omicida di Homer ritorna.

La Paura Fa Novanta e The Blob: Homer è un obeso fluido mortale

In La Paura Fa Novanta XVII, nel corto Married to the Blob Homer viene raffigurato come una famelica melma mangiatrice di uomini, spingendosi in una perfetta parodia di The Blob, fillm del 1958 diretto da Irvin S. Yeaworth Jr considerato una pellicola cult nel filone horror fantascientifico.

Dopo aver mangiato un meteorite alieno, Homer sviluppa un forte appetito e mangia tutto il cibo in casa. Prova persino a mangiare Bart, ma Marge lo ferma. 

Homer diventa obeso e cerca di mangiare un adolescente in un barbecue. Diventa una massa verde gigantesca senza gambe e inizia a vagare per le strade di Springfield, mangiando le persone grasse che incontra. 

Il dottor Phil McGraw arriva e cerca di convincere Homer a smettere e per un po’ Homer si calma, tuttavia, mangia comunque il dottor Phil. Infine, il sindaco Quimby apre un rifugio per senzatetto, ma i senzatetto che vi entrano finiscono nelle viscere di Homer.

Questo segmento raggiunge così un finale deliziosamente morboso e segue la tradizione di attribuire archetipi horror classici ai personaggi preferiti della serie.

The Ring cambia medium in La Paura Fa Novanta

Con una parodia di The Ring, il terzo corto Dead Ringer in La Paura Fa Novanta XXXII si parla di come gli studenti della scuola elementare di Springfield hanno guardato un video di TikTok che presumibilmente uccide chiunque lo guardi dopo sette giorni.
Tutti i bambini che l’hanno guardato muoiono poco dopo e Lisa e Bart ne indagano l’origine. Scoprono dal giardiniere Willie che il video di TikTok è infestato dal fantasma di Mopey Mary, una ragazza che a San Valentino subì uno scherzo e che morì dopo essere caduta in un pozzo. 

Quando Lisa decide di guardare il TikTok evocando il fantasma di Mary, quest’ultima sta per attaccare la piccola Simpson, ma si ferma quando Lisa le dà un regalo di San Valentino. 

Lisa forza così un amicizia con Mary, che preferisce buttarsi di nuovo nel pozzo pur di non stare accanto a Lisa. E il corto finisce in questo modo, ma non prima di aver preso in giro tutta la storia originale del film, cambiandone il medium e senza rinunciare alla derisione dello stesso.

Maggie è Il Presagio in La Paura Fa Novanta

La Paura Fa Novanta XXX si apre con una parodia del film Il presagio del 1976, diretto da Richard Donner. La trama si svolge con Homer Simpson che decide di scambiare il suo terzo figlio appena nato con una bambina di nome Maggie.

Ned Flanders, credendo che Maggie sia malvagia, cerca di sacrificare la bambina nella chiesa di Springfield, ma viene fermato da Homer e Marge. Durante l’episodio, Ned mostra accidentalmente prima il logo di Topolino (in riferimento all’acquisizione della Fox da parte della Disney) e poi il numero 666 come “numero della bestia”. Alla fine, Maggie uccide Ned, Homer e Marge, svelando il titolo dell’episodio.

Insomma, qualsiasi episodio con Maggie vale la pena guardarlo: nella parodia non c’è l’adozione finale da parte del Presidente degli Stati Uniti, ma c’è il marchio sulla testa di Maggie firmato dalla Fox e (a volte) la differenza non è poi tanta.

L‘esorcista e Amazon, solo I Simpson potevano metterli insieme

In La Paura Fa Novanta XXVIII, L’e-sor-ella è la parodia de L’esorcista, il film horror del 1973 diretto da William Friedkin.

Homer compra involontariamente su Amazon una statuetta irachena che ritrae un demone di nome Pazuzu, che prende il possesso di Maggie. A causa di questo oggetto (che Marge tarda a mandare indietro), Maggie inizia a parlare con una voce maschile, creando caos e combinando guai di ogni genere. 

Homer e Marge, preoccupati per il suo comportamento insolito (ma sempre dopo aver ucciso davanti a loro ben due persone), decidono di chiamare un prete per aiutare Maggie. Con un “potente” esorcismo, il prete riesce a liberare definitivamente Maggie dal demone, riportando la normalità nella famiglia Simpson….o quasi. Diciamo che Bart è sempre peggiore di qualsiasi demonio.

In conclusione, La Paura Fa Novanta è per tutti coloro che vogliono guardare qualcosa di leggero, ma che vogliono vivere l’esperienza horror-comica in tempo per Halloween: se si conosce l’inglese, la raccolta si può trovare nei meandri di YouTube , in caso contrario c’è una sezione dedicata su Disney+.